giovedì 22 marzo 2012

L'obiettivo inconfessabile della Riforma Fornero

OFF
Da http://isegretidellacasta.blogspot.it/
Qual è il vero obiettivo della riforma Fornero? Combattere la precarietà? Certo che no. E nemmeno creare posti di lavoro. Alzare la soglia dei diritti in Italia? Figuriamoci. No, niente di tutto questo. La riforma coltiva sostanzialmente un solo obiettivo. Inconfessabile. Quello di obbedire ai diktat delle istituzioni europee, contenuti nella famigerata lettera della Bce inviata nell'agosto scorso. Leggiamone un passo-chiave: "Dovrebbe essere adottata un'accurata revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione". Ecco fatto. Tutta la polemica cui stiamo assistendo in questo giorni, tutta la trattativa che ha visto coinvolti governo e parti sociali ruota intorno all'articolo 18. Perché? Non si dovevano creare le condizioni per allargare la platea dei lavoratori in Italia? Non si doveva introdurre quella che, con uno sciocco eufemismo, chiamano la "flessibilità buona"? Macché. Lo scopo consisteva nell'introdurre una disciplina dei licenziamenti facili. E nient'altro. Senza, peraltro, le adeguate coperture e tutele - che non possono essere garantite se non ci sono risorse economiche, e a quanto pare le risorse non ci sono. Se la riforma Fornero passa così com'è, da domani in Italia sarà uno scherzo licenziare, per tutte le imprese, anche per quelle sotto i 15 dipendenti (è questo il vero motivo per cui la nuova disciplina viene estesa anche a tali imprese, non l'estensione delle tutele giuridiche). Altro che lotta ai precari e difesa dei diritti. Come gli è stato imposto dai tecnocrati della Bce, il governo Monti ha fatto per bene il suo compitino. Sulla nostra pelle.
 
Lacrime di coccodrillo!
 

1 commento:

  1. E per fortuna che qualche piaggiario la compativa per le sue lacrime! Finalmente una voce fuori dal coro osannante. Ma la stampa ora prende direttive da Re Giorgio?

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